23 gennaio 2017

Thom Thom

Thom Thom, alias Thomas Louis Jacques Schmitt, dal 2000, armato di un taglierino e di una grande immaginazione, se la prende con gli annunci sovrapposti dei pannelli quattro metri per tre sparsi in tutta Parigi, trasformandoli, dando loro nuova vita e rendendo arte manifesti pubblicitari, attività che lo ha cacciato nei guai più di una volta.

E’ il distruttore dei manifesti pubblicitari, un artista urbano parigino che lavora sui cartelloni pubblicitari tagliandoli, ritagliandoli ed incidendoli per ricostruire e ricomporre un nuovo soggetto pubblicitario: a mano a mano che Thom Thom taglia via strati di annunci, appaiono nuovi messaggi, immagini e volti che mostrano quello che non si riusciva a vedere, creando opere meravigliose che assomigliano a mosaici e che diventano dei patchwork che giocano sullo spessore, sulla grana della carta, sulla profondità dei colori e sui temi. 

Thom Thom (ha dovuto aggiungere l’h per non chiamarsi come una famosa marca) denuncia la bruttezza di una pubblicità onnipresente che però gli offre grandi opportunità e molta ispirazione.

Il processo di ricostruzione delle immagini dal loro layout originale ad un metodo di trasformazione creativa, utilizzando altre immagini, necessita di un lavoro molto scrupoloso e preciso. Il risultato è sorprendente, con un’incredibile attenzione al dettaglio.

L'arte urbana è effimera per natura. Il lavoro di Thom Thom lo è ancora di più, sottomesso all’implacabile avanzamento dei contratti pubblicitari e sempre ricoperto da nuovi annunci.


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